Archivi categoria: Arte

Incidere la conoscenza: Albrecht Dürer, Rinascimento alla tedesca

 

di

Andrea Dusio

 

 

All’inizio ti senti mancare il terreno sotto i piedi: Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia, la mostra che il Palazzo Palazzo Reale di Milano ha ospitato dal 21 febbraio al 24 giugno 2018, proietta direttamente nel pieno della vita dell’artista tedesco, all’anno 1504, quello del suo viaggio documentato in Italia…

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Albrecht Dürer (1471 – 1528)

 

Melancholia I (1514)
Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe

 

 

 

L’arte sublima la malattia. Un medico anti-Covid analizza alcuni capolavori dell’arte per cercare le patologie

 

di

Silvia Mazza

 

Michelangelo, Raffaello, Antonello da Messina, Botticelli sono alcuni dei “pazienti” sottoposti alla diagnosi di un medico specialista, in prima linea nell’emergenza da Covid-19.

Se l’arte è anche catarsi della sofferenza, conforto dell’anima oltre che diletto per gli occhi, in questo nostro tempo di malattia e morte siamo andati in cerca di esempi di opere d’arte in cui la patologia, sublimata, ha cessato di coniugarsi con il dolore. La malattia diventa elemento che partecipa di un esito squisitamente armonico, e perciò classicamente “bello”, 

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Michelangelo Buonarroti, Giudizio universale (1536-1541)
Cappella Sistina, Roma

 

Antonello da Messina, Annunciata (1476 circa)
Palermo, Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis

 

 

 

Luisa Casati: vivere come un’opera d’arte

 

di

Chiara Caputo

 

Certe donne rifuggono con ogni mezzo dagli schemi di un’esistenza banale e riescono nell’arduo compito di forgiare la propria vita secondo i propri parametri e la propria personale gerarchia di valori: la marchesa Casati è stata una figura quasi mitologica, ribelle ad ogni diktat, anticonformista ed iconica…

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Luisa Casati in uno scatto realizzato dal barone Adolf De Meyer, 1913

 

Giovanni Boldini, “Ritratto di Luisa Casati con levriero”, 1914

 

 

 

Giotto, Stil Novo a colori

 

da

ilgiornaledivicenza.it

 

 

Non vi sono cieli azzurri a Milano. Prevale l’oro, nella pur bellissima mostra allestita a Palazzo Reale, dedicata a Giotto, negli stessi spazi dove negli anni finali della sua vita (attorno al 1335-36) l’artista eseguì per Azzone Visconti una serie di dipinti murali oggi purtroppo perduti. Mostra pensata per accompagnare le settimane conclusive dell’Expo ma, a differenza di altre, studiate per trovare collegamenti diretti coi temi della nutrizione e dell’alimentazione… 

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Giotto di Bondone (1267-1337)

 

 

Le modelle, le compagne, gli amori di Modigliani

 

di

Laura Corchia

 

Modigliani amava le donne. Le amava molto, in modo fervido e passionale e aveva uno spasmodico bisogno di dipingerle per possederne, per così dire, l’anima. Gilberte, Maud, Thora, Elvire, Margherita, Marie, Lucienne, Gaby. Per non parlare di Beatrice Hastings e di Jeanne Hébuterne…

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Amedeo Modigliani, “Nudo disteso di schiena”, 1917

 

 

 

Edward Burne-Jones e il Medioevo fantastico: un “bellissimo, romantico sogno”

 

di

Laura Corchia

 

“Io aspiro ad un quadro come un bellissimo, romantico sogno, di qualcosa che mai è stato e mai sarà – in una luce migliore di qualsiasi altra luce mai mostrata – in una terra che nessuno può definire o ricordare, solo desiderare”…

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Edward Burne-Jones, “Love Among the Ruins”, 1870, collezione privata

 

 

 

Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne: storia di un amore

 

di

Laura Corchia

 

“Lui ha trovato nella sua donna, magra, dagli occhi perduti, dai gesti lenti, una madonna degna del suo pennello. La fissa con i colori più freschi, con vestiti diversi, con l’ovale puro del suo viso, la tenera linea delle sue spalle svestite, allungata o seduta, nuda e adorabilmente pura, nell’aranceto delle sue carni, su un fondo azzurro d’un blu ideale”. Dalle parole del critico Florent Fels…

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Amedeo Modigliani, Ritratto di Jeanne Hébuterne (1917)

 

 

 

“La Primavera”: analisi delle specie vegetali rappresentate da Sandro Botticelli

 

 

di

Laura Corchia

 

La Primavera (1481-1482) di Botticelli è una tempera su tavola conservata alla Galleria degli Uffizi. Il dipinto è stato riconosciuto in quello citato in un inventario del 1499, in cui viene detto che si trovava sopra a un “lettuccio” nella stanza attigua alla camera da letto di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici…

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Il potere salvifico dell’arte al tempo dei sentimenti rarefatti

 

di

Annalisa Boccucci

 

L’esistere nella logica logorante della contemporaneità, tra ritmi frenetici e pericolosa viscosità dei rapporti personali, rende necessario individuare un punto d’approdo: l’arte, la musica in particolare, considerata da Hegel la più nobile tra le forme espressive…

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Francesco Hayez, “Il Bacio” (1859)

 

 

Amedeo Modigliani e le sue modelle: una brevissima analisi poetica

 

 

Amedeo Modigliani, misero, senza un soldo, perennemente ubriaco o stordito dall’oppio, ma artista immenso e maledetto, terminato un nudo, nel suo studio cadente a Montparnasse, soleva fare all’amore con la modella che aveva posato per lui. Misera anch’ella, vendeva le grazie di cui la Natura l’aveva dotata, per farsi ritrarre e guadagnare dei soldi, salvo poi preferire in compenso mezz’ora d’amore, anteponendo, così, la passione al danaro di cui, senza dubbio, aveva bisogno. Gli si concedeva, perché la baciasse quella bocca dalla quale erano uscite parole impastate di eccessi, perché la toccassero quelle mani che l’avevano così mirabilmente dipinta e perché entrasse in lei, attraverso il passaggio che pure gli aveva mostrato, l’immensa arte di quel giovane straccione italiano. Questo è quanto percepisco in certi quadri di Modì.

 

 

Amedeo_Modigliani_-_Le_Grand_Nu“Grande nudo disteso”, 1917, New York, Museum of Modern Art

 

Amedeo_Modigliani-nudo-disteso-768x465“Nudo disteso”, 1917, Collezione privata

 

572“Nudo”, 1917, New York, Solomon R. Guggenheim Museum

 

Amedeo_Modigliani_012“Nudo Rosso”, 1918, Milano, Collezione Gianni Mattioli