Ghosts

 

Liane. Oppure, meglio, vagoni. Sfrecciano sotto i nostri piedi questi lunghi convogli paralleli. E noi, proprio come il giovane Sam in “Ghost”, abbiamo imparato a infilarli cambiando così direzione all’improvviso, giorno dopo giorno, anno dopo anno, vita dopo vita. Tarzan con le sue liane. Anzi no, lo ripeto, meglio il fantasma di Sam. Che poi apprende come attraversare le superfici e spostare gli oggetti. Eccoci qui. In questa giungla di opposti passaggi, opposte corse, binari che si incrociano. La destinazione di ieri oggi è una fermata anonima in mezzo al deserto. E dunque, via, verso una nuova stazione. Timbriamo biglietti alla velocità della luce e sempre freneticamente ci ubriachiamo nella simultaneità dei ricambi continui e gorgoglianti. Perché a star fermi in un posto moriamo. Perché a star zitti moriamo. A non poter consumare moriamo. Pipistrelli. Vampiri. Zombie.

Patrick Gentile

 

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