Macerie

 

 

Dal sopralluogo alla perizia
per quanti autogrill siete passati,
caselli, poi viadotti.
Interminabili.
Prima che i tentacoli della notte
oltrepassassero lo zenit.
Dal fiato corto al collasso.
Per quanti squallidi androni.
Le tue calze smagliate.
Il sudore di cui s’impregnò
la sua canottiera sbrillentata.
Briciole, atomi. Quanto nulla,
In quegli amori.
Fu la devastazione senza casa.
Fu di voi l’assassinio svelto.
Quando i mattoni smisero
d’ipotizzare il giorno.

(Patrick Gentile)

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