L’alternativa alla risoluzione giudiziale: la mediazione

 

 

Recensione di “I CONSULENTI IN ADR: PROFESSIONISTI
CON UNA MARCIA IN PIÙ
, a cura di Massimiliano Ferrari

 

di Riccardo Piroddi

 

 

Il volume collettaneo, “I CONSULENTI IN ADR: PROFESSIONISTI CON UNA MARCIA IN PIÙ – Tutto ciò che si può fare e sapere per unire alla professione anche le competenze trasversali”, curato da Massimiliano Ferrari, esperto di mediazione e fondatore della Community “Medianos”, pubblicato, nel 2023, da Eurilink University Press, offre una panoramica dettagliata sul ruolo cruciale che i consulenti in Alternative Dispute Resolution (ADR) svolgono nella gestione dei conflitti, mostrando una gamma di competenze, tecniche e filosofie nel vasto settore dell’ADR e proponendosi come guida indispensabile per professionisti e studiosi interessati ad approfondire il tema della mediazione e della negoziazione quali strumenti alternativi alla risoluzione giudiziale dei conflitti.
L’introduzione di Ferrari sottolinea l’importanza della mediazione nel contesto dei conflitti, presentandola come un’opportunità per trasformare le divergenze in fonti di crescita personale e professionale. Il concetto di conflitto viene rielaborato, passando da una visione negativa a una prospettiva in cui il conflitto stesso diventa motore di sviluppo e di opportunità inedite. Il testo, attraverso i vari contributi, esamina il ruolo del consulente in ADR, evidenziando come questo professionista agisca da mediatore tra le parti in conflitto, guidandole verso una risoluzione consensuale che tenga conto degli interessi di tutti. Approfondisce, inoltre, le tecniche e le competenze necessarie a un efficace consulente ADR, dal problem solving alla comunicazione nonviolenta, passando per l’empatia e l’intelligenza emotiva, fondamentali per comprendere e gestire le dinamiche interpersonali in ballo nei conflitti.
Interessante è la sezione dedicata alla Community “Medianos”, descritta come una rete di professionisti che condividono l’obiettivo di promuovere una cultura della mediazione. Questa comunità rappresenta un esempio concreto di come la condivisione di conoscenze ed esperienze tra professionisti di diversi settori possa arricchire l’approccio alla risoluzione dei conflitti, favorendo l’adozione di strategie innovative e collaborative. Alla Community è legato il gioco “Medianos – The Board Game”, nato da un’idea di Massimiliano Ferrari, un’iniziativa innovativa che mira a diffondere la conoscenza e l’applicazione dei principi della mediazione attraverso un formato ludico e interattivo. Si tratta di un gioco da tavolo educativo, concepito per insegnare ai partecipanti le competenze di base e le strategie della mediazione in contesti conflittuali. L’obiettivo del gioco è doppio: da un lato, fornire agli utenti un modo divertente e coinvolgente per comprendere i processi di mediazione e negoziazione, e, dall’altro, promuovere la cultura della risoluzione dei conflitti in modo costruttivo e non competitivo. Attraverso scenari simulati, sfide e problem solving collaborativo, i giocatori sono guidati a esplorare varie tecniche di comunicazione, empatia, ascolto attivo e negoziazione, applicandole in situazioni ludiche che riflettono conflitti reali. Incorporando elementi di gioco serio (serious game), “Medianos – The Board Game” si propone come mezzo formativo e di team building utile tanto nel contesto educativo quanto in quello professionale, aiutando individui e gruppi a migliorare le proprie abilità interpersonali, la comprensione reciproca e la capacità di gestire divergenze e disaccordi in modo efficace.
Il volume si distingue altresì per l’approccio multidisciplinare alla materia, integrando teorie della comunicazione, psicologia e diritto, e si propone come contributo significativo al dibattito sulla necessità di un cambiamento culturale nella gestione dei conflitti. Attraverso un linguaggio chiaro e accessibile, i contributi di Ferrari e degli altri autori forniscono, quindi, attrezzi pratici e riflessioni teoriche che possono essere di grande utilità non solo per i consulenti in ADR, ma per chiunque sia interessato a migliorare le proprie capacità di gestione dei conflitti, sia nel contesto professionale che personale. Pertanto, è una lettura raccomandata a quanti cercano una comprensione approfondita del valore aggiunto che le competenze trasversali in ADR possono portare nella risoluzione dei conflitti, promuovendo, al tempo stesso, un approccio che valorizzi il dialogo, l’ascolto e la comprensione reciproca come mezzi fondamentali per costruire relazioni più solide e durature.

 

 

Buon Natale!

 

 

Auguri? Per cosa? Per il Natale? Cos’è? La celebrazione della nascita di un bimbo, per alcuni il figlio del loro dio?

Di nascite di bimbi destinati a cambiare l’umanità ne hanno parlato i Vangeli, prima lo aveva fatto il poeta latino Virgilio (IV Bucolica), molto dopo lo avrebbe fatto, per certi versi, il filosofo tedesco Nietzsche (Zarathustra, “Delle tre metamorfosi”). Καὶ ὁ λόγος σὰρξ ἐγένετο, in greco; “Et Verbum caro factum est”, in latino; “E il Verbo si è fatto carne”, in italiano. Riuscite a capire il senso profondo di questa espressione? Intanto, noi celebriamo la nascita di un bimbo e come questo di tanti altri bimbi (che sia una “pareidolia” filosofico-religiosa o il frutto di un umano atto procreativo, non importa) in un mondo completamente dominato dalla cattiveria, dalla guerra, dalla oscenità mediatica, ovvero da tutto ciò che è l’ineccepibile contrario della nascita di un bimbo, ripeto, che sia una “pareidolia” filosofico-religiosa o il frutto di un umano atto procreativo, non importa. Cosa c’è da festeggiare? Quali auguri ci sono da scambiarsi? Ecco, festeggiamo il nostro sguardo sempre vòlto dall’altra parte! Auguri per lo sguardo sempre vòlto dall’altra parte. Anzi, no, festeggiamo la nostra indifferenza, scambiamoci gli auguri per la nostra indifferenza, quella indifferenza che è il più tenace carburante del male col quale contribuiamo quotidianamente a costruire il mondo in cui viviamo. Gli auguri si accompagnano sempre a un regalo, giusto? E, invero, voglio farvene uno. Un consiglio, questo è il mio regalo: leggete Spinoza, filosofo seicentesco dell’amore universale (panteistico), della fratellanza, della pace e della libertà, e se la lettura vi è troppo faticosa ascoltatemi in radio da gennaio, ve ne parlerò io.

P.s.: la foto sotto cui ho postato queste riflessioni ritrae me, ovviamente, ed è soltanto un mezzo per attirare la vostra attenzione, perché ormai gli sguardi attenti li volgiamo esclusivamente verso la nudità, non certo quella pura e innocente di un bimbo appena nato, ma quella impudica e vergognosa, pornografica e indecente, lasciva e ammiccante, quella che per molte “donne” è manifesto della propria libertà e per altrettanti “uomini” l’unico mezzo per esercitare il proprio potere belluino.

Ciò detto, buon Natale a tutti o, come si dice, a voi e famiglia!!!

 

 

 

 

“Il sogno di Dafne” di Laura Di Vincenzo

 

 

Ho voluto fortemente la pubblicazione di questo romanzo di Laura Di Vincenzo “Il sogno di Dafne” (Brè Edizioni, 2023), di cui ho firmato l’introduzione, perché consegna al lettore la storia di una donna che racchiude in sé una sorta di archetipo femminile contemporaneo, una donna di oggi, una donna come tante, oggi. Una donna che vive la propria esperienza di vita nella sua unicità, una donna che non può mai essere d’altri ma solamente di se stessa e di questa sua meravigliosa unicità. La vicenda sentimentale di Dafne spinge a riflettere, in questi tempi in cui, ahimè, di donne si parla troppo in cronaca nera o sulle riviste scandalistiche.

Il libro può essere acquistato su Amazon o in libreria.

 

 

 

 

25 ottobre 2023, Roma,
Presentazione del volume “Muta a piedi”

 

 

 

Mercoledì 25 ottobre, alle ore 18.00, presso il Tempio di Adriano in Piazza di Pietra, a Roma, sono intervenuto, come relatore, insieme con l’ex Presidente del Senato, Pietro Grasso, e il vicedirettore de Il Foglio, Salvatore Merlo, alla presentazione dell’interessante volume di Maria Sole Sanasi d’Arpe, “Muta a piedi”, edito da Eurilink University Press.

Un libro che vale davvero la pena di leggere!

 

 

Intervento di Riccardo Piroddi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pillole di Letteratura Italiana

 

 

 

Ho lanciato questa pagina Facebook dal titolo “Pillole di Letteratura Italiana”, per condividere con voi aneddoti, racconti biografici e opere dei massimi protagonisti della nostra letteratura. Tutto in modo molto leggero, cosicché potremo divertirci insieme, pur mantenendo la seriosità che questo tipo di argomenti richiedono. Seguitela e non ve ne pentirete!!!

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POLITICA E DEMOCRAZIA
Un’epitome filosofico-sociologica

 

 

Il volume presenta riflessioni schematiche sottese da un’intuizione di fondo sulla politica come esperienza e come concetto, che si qualifica in ragione della strutturale asimmetria introdotta dal potere fra i due soggetti – chi comanda e chi obbedisce – di questa specifica relazione sociale: diseguaglianza di posizione (o oggettiva), sulla base di una uguaglianza di fondo (o soggettiva in senso ontologico). Una concezione della politica che rimanda a una più generale antropologia, ovvero a una concezione dell’uomo da cui discendono le caratteristiche della politica stessa (consenso/dissenso, condivisione/divisione, ordine/disordine, pace/guerra, autorità/ effettività-coercizione, più in generale razionalità/volontarietà). Evitando un’impostazione astrattamente teorica, queste pagine si fanno carico anche delle profonde e vaste trasformazioni storico-politiche, tutt’ora in corso, di cui sono state e sono testimoni le generazioni che dal XX secolo si sono affacciate, quando non vi sono nate, nel XXI.

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“I am the Dreamer and you are the dreamed”

 

Recensione

del bestseller The School for Gods di Elio D’Anna

di Riccardo Piroddi

 

 

Il volume The School for Gods, European School of Economics, 2022, di Elio D’Anna,  rappresenta, innanzitutto, un viaggio. Il viaggio del suo Autore che dura da una vita. “La propria destinazione non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose”, scrisse Henry Miller. Quanto è vera questa frase, e quanto è assolutamente vera se riferita a quest’opera, perché ciò che essa offre al lettore non è una meta, seppure ideale e da perseguire, ma, appunto, un nuovo modo di vedere le cose.
This book is a map and an escape plan”, recita l’Autore nell’introduzione. Un intento sic et simpliciter partecipato a quanti intraprendono il viaggio insieme con lui. Una mappa, certo, perché è sempre bene avere chiaro il percorso da seguire, e un piano di fuga, perché, talvolta, si rende necessario fuggire, non già per pavidità o inadeguatezza, ma per poter osservare la realtà da una prospettiva diversa. Come la monade leibniziana, la mente si rappresenta il medesimo universo sotto un aspetto proprio e con una prospettiva particolare. “E così come una medesima città, se guardata da punti di vista differenti, appare sempre diversa ed è come moltiplicata prospetticamente, allo stesso modo, per via della moltitudine infinita delle sostanze semplici, ci sono come altrettanti universi differenti, i quali tuttavia sono soltanto le prospettive di un unico universo secondo il differente punto di vista di ciascuna monade”, scrisse Leibniz nella Monadologia. Questo volume dona, altresì, una prospettiva diversa da cui guardare la realtà.
Una nuova kantiana “estetica trascendentale”, che va, però, ben oltre i processi conoscitivi, è tracciata in questo vademecum per poter affrontare e dominare il reale. Un’estetica che è fondamento di un nuovo pensiero, un pensiero che travalica l’ordinario e si libra verso la straordinarietà. Un folle volo, come quello dell’Ulisse dantesco, il quale naviga oltre le Colonne d’Ercole e varca, con l’animo pieno di audacia e per seguir virtute e canoscenza, il limite imposto da Dio alla conoscenza umana. Ecco, l’Ulisse dantesco è il personaggio princeps, l’idealtipo weberiano di questo Bildungsroman, “romanzo di formazione”. Determinato, ambizioso, conscio della propria potenza, pronto a realizzare i propri desideri. Ma, prima di tutto, sognatore.
I am the Dreamer, he said.I am the Dreamer and you are the dreamed. An instant of sincerity, a crack in the wall of your lies, like a flash of lightning, allowed you to see Me”, si legge nelle primissime pagine. Chi è questo Dreamer, che si palesa in modo così strano, a tratti inquietante, ma del tutto affascinante? Qual è il suo messaggio? Cosa prospetta, cosa delinea e, soprattutto, chi è il dreamed a cui rivolge i propri insegnamenti per plasmare demiurgicamente i leader del futuro, i “filosofi d’azione”? Al lettore la scoperta.
Una scoperta per gradi, come quelli di una scala, perché il volume porta ad ascendere la scala che conduce alla realizzazione di sé. Come non pensare, allora, a un precedente letterario illustrissimo, il Libro della Scala (Kitāb al-Miʽrāǵ), testo escatologico arabo-spagnolo del XIII secolo d.C., che, sviluppando un celebre passo del Corano, racconta la storia del viaggio che Maometto compie nell’aldilà, guidato dall’angelo Gabriele. Salito al Paradiso, attraverso una scala lucente, il profeta supera otto cieli e arriva a Dio, che gli affida il Libro Sacro. Dopo la catabasi alle sette terre infernali, ritorna sulla Terra e rivela ai meccani la sua visione.
Io vi vedo anche ciò in The School for Gods: ascesa, visione, realizzazione, come la triade dialettica hegeliana “Tesi-Antitesi-Sintesi” che ordina il divenire della realtà. E, allora, mi domando: è il Libro della Scala a essere moderno o The School for Gods a essere antico e a rifarsi a modelli antichi? È l’anonimo autore musulmano duecentesco a proporre una visione del futuro o Elio D’Anna a fornire il ritratto di un passato mitico? Né l’una, né l’altra. Entrambe le istanze si fondono. Sono sinolo aristotelico di materia e forma. Passato e futuro che, con i loro portati, concorrono a formare la realtà, la nuova realtà. “Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato”, scrisse Nietzsche.
Un libro è indubbiamente un oggetto materiale ma, guardato da un’altra prospettiva, diviene l’oggetto spirituale par excellence, perché in ogni libro vi è anche, e soprattutto, l’anima del suo autore, l’auctor, che nella lingua latina deriva dal verbo augēre (accrescere, rafforzare, incoraggiare). Un oggetto spirituale, il libro, che apre ad altri mondi, ad altre dimensioni. Vi è un a battuta, in un film che vidi per la prima volta quando ero poco più che bambino, I predatori dell’arca perduta, di George Lucas e Steven Spielberg, dove l’Arca dell’Alleanza, il manufatto più sacro degli israeliti, viene definita quale “ricetrasmittente capace di mettere in comunicazione con Dio”. Ecco, questo libro-arca mette in comunicazione con gli dèi e tra gli dèì, i Gods del titolo.
E, allora, ripartiamo dall’inizio. Dal God-Dreamer e dai Gods della School. Dio, discepoli, dèi. Chi è, dunque, il God-Dreamer, chi i discepoli, chi gli dèi? E quali sono i rapporti che intercorrono tra loro? Chiamo in aiuto Friedrich Leopold von Hardenberg, meglio noto con lo pseudonimo di Novalis, poeta, teologo e filosofo, eminente rappresentante del Romanticismo tedesco, il quale ne I discepoli di Sais scrisse: “«Io sono tutto ciò che fu, ciò che è e ciò che sarà e nessun mortale ha ancor osato sollevare il mio velo». Ma un discepolo di Sais ebbe l’ardire di sollevare il velo della dea: Ebbene, che vide? Vide – meraviglia delle meraviglie – se stesso”.
Credo che queste parole di Novalis possano rappresentare una giusta chiave interpretativa del libro The School for Gods, così come dell’esperienza di vita e della visione del suo Autore.