Toppe

 

Quanti sbreghi nelle toppe. Quanta miseria. Una fretta rozza di cose, il trito dei discorsi smozzicati, gragnole di rosari nel chiuso delle tasche. Briciole che ci graffiano le dita. Una vecchiaia di odori, astanterie, cucine predate da una caligine di colpe. Presi a cucchiaiate. Ricuciti a mezz’aria. In bilico da piani ignobili. Pareti di alfabeti per miopi. Arrampicati come gatti sulle ringhiere. Ci guardiamo. Tutti. Lo stadio della pelle. I denti. Se dimagriamo. Se ingrassiamo. Se siamo vegani o crudisti. Passeracci sotto una pioggia che massacra. Puniti. Spericolati. Vinti.

Patrick Gentile

 

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