Vivere

 

Vivere, è passato tanto tempo… Su Vasco a tutto volume anche le trans si fermano, quei loro seni aberranti che ciondolano sulle pance sfatte, sui pubi artificiali. Un anziano vorrebbe che mi facessi toccare da sua moglie che ha cinquantaquattro anni ma io scatto in avanti e lui capisce l’antifona e si rintana da solo con me. Sembra che non sia partito nessuno. Siamo tutti. Quelli di sempre. Inverno ed estate, il profumo dolciastro e il sudore e il vapore. Vivere e sorridere dei guai, proprio come non hai fatto mai. Nessuna riserva, nessuno steccato, nessuna transenna. Un cinquantenne mi dice: sai, oggi è la prima volta che vado coi maschi. E come ti senti? Gli faccio. Felice, risponde. Segue sonnolenza nel viavai dei corpi e delle mani. Sfiorati e accaldati. Osservo il mio popolo stando seduto su uno scranno al centro fra le immagini hard che scorrono. E mi lascio andare. E, come ogni altra volta, anche oggi sono io l’imperatore.
E poi pensare che domani sarà sempre meglio. Oggi non ho tempo. Oggi voglio stare spento.

Patrick Gentile

 

fiammifero-spento

 

 

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