Archivio mensile:Dicembre 2023

Buon Natale!

 

 

Auguri? Per cosa? Per il Natale? Cos’è? La celebrazione della nascita di un bimbo, per alcuni il figlio del loro dio?

Di nascite di bimbi destinati a cambiare l’umanità ne hanno parlato i Vangeli, prima lo aveva fatto il poeta latino Virgilio (IV Bucolica), molto dopo lo avrebbe fatto, per certi versi, il filosofo tedesco Nietzsche (Zarathustra, “Delle tre metamorfosi”). Καὶ ὁ λόγος σὰρξ ἐγένετο, in greco; “Et Verbum caro factum est”, in latino; “E il Verbo si è fatto carne”, in italiano. Riuscite a capire il senso profondo di questa espressione? Intanto, noi celebriamo la nascita di un bimbo e come questo di tanti altri bimbi (che sia una “pareidolia” filosofico-religiosa o il frutto di un umano atto procreativo, non importa) in un mondo completamente dominato dalla cattiveria, dalla guerra, dalla oscenità mediatica, ovvero da tutto ciò che è l’ineccepibile contrario della nascita di un bimbo, ripeto, che sia una “pareidolia” filosofico-religiosa o il frutto di un umano atto procreativo, non importa. Cosa c’è da festeggiare? Quali auguri ci sono da scambiarsi? Ecco, festeggiamo il nostro sguardo sempre vòlto dall’altra parte! Auguri per lo sguardo sempre vòlto dall’altra parte. Anzi, no, festeggiamo la nostra indifferenza, scambiamoci gli auguri per la nostra indifferenza, quella indifferenza che è il più tenace carburante del male col quale contribuiamo quotidianamente a costruire il mondo in cui viviamo. Gli auguri si accompagnano sempre a un regalo, giusto? E, invero, voglio farvene uno. Un consiglio, questo è il mio regalo: leggete Spinoza, filosofo seicentesco dell’amore universale (panteistico), della fratellanza, della pace e della libertà, e se la lettura vi è troppo faticosa ascoltatemi in radio da gennaio, ve ne parlerò io.

P.s.: la foto sotto cui ho postato queste riflessioni ritrae me, ovviamente, ed è soltanto un mezzo per attirare la vostra attenzione, perché ormai gli sguardi attenti li volgiamo esclusivamente verso la nudità, non certo quella pura e innocente di un bimbo appena nato, ma quella impudica e vergognosa, pornografica e indecente, lasciva e ammiccante, quella che per molte “donne” è manifesto della propria libertà e per altrettanti “uomini” l’unico mezzo per esercitare il proprio potere belluino.

Ciò detto, buon Natale a tutti o, come si dice, a voi e famiglia!!!

 

 

 

 

“Il sogno di Dafne” di Laura Di Vincenzo

 

 

Ho voluto fortemente la pubblicazione di questo romanzo di Laura Di Vincenzo “Il sogno di Dafne” (Brè Edizioni, 2023), di cui ho firmato l’introduzione, perché consegna al lettore la storia di una donna che racchiude in sé una sorta di archetipo femminile contemporaneo, una donna di oggi, una donna come tante, oggi. Una donna che vive la propria esperienza di vita nella sua unicità, una donna che non può mai essere d’altri ma solamente di se stessa e di questa sua meravigliosa unicità. La vicenda sentimentale di Dafne spinge a riflettere, in questi tempi in cui, ahimè, di donne si parla troppo in cronaca nera o sulle riviste scandalistiche.

Il libro può essere acquistato su Amazon o in libreria.