Archivi giornalieri: 29 Giugno 2015

Pazzia

 

Il mio corso, così ampio a percorrersi,
ha maggiore influsso che alcuno non sappia.
Per me si annega nel mare torbido;
per me si è rinchiuso nel carcere oscuro;
per me si è strozzati e per la gola impiccati;
per me mormorano e si ribellano i ribaldi;
per me mormora e segretamente avvelena:
e quando la mia stanza è nel segno del leone,
imprendo vendetta e aperto castigo.
Per me rovinano gli alti castelli,
precipitano le torri e le mura.
Per me si soffrono gelidi mali.
Dal mio sguardo si ingenera pestilenza.

(Franco Cuomo)

 

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Estate

 

Dov’è finita la leggerezza, dove sono finite le risate, le stronzate. Dove siete finiti viaggi disperati incontro all’estate, dove sono morte tutte le notti e le albe, fare l’amore sulla sabbia con gli schizzi delle onde, vedere il sole e poi andare a dormire. Dove sono tutti quei discorsi, i vaffanculo gridati, le strade e i negozi, le promesse, i litigi, dove sono quelle canzoni, l’unità, le pupille limpide, le creme solari, i panini col tonno, il torcicollo, il sale e poi la doccia, qualcosa di bianco, dov’è l’ombra che trema in una pineta, tu esuberante, io perduto. E vivo.

Patrick Gentile

 

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