Vuoto

 

Conosco persone che sono ammalate di vuoto semantico. Il vuoto semantico è quell’insieme di eloqui preconfezionati con i quali coprono gli incubi che realmente provano. Infatti hanno poi malesseri frequenti, stati d’animo che tendono perlopiù all’implosione. E sbandano tra un cliché e un altro, fino a sentirsi depressi. Questo accade perché non sanno che nome mettere alle cose. Quando non sai che nome mettere a una cosa fai un’esperienza di estrema angoscia. Per evitare la quale prendi a prestito quel che è nell’aria, insomma una voce non tua. Eppure, paradossalmente, proprio quell’esperienza di angoscia è la sola benefica, la sola che possa condurre a un progresso. Una persona che cerchi le parole per raccontarsi nel profondo è a suo modo una persona eroica. Oltretutto, non di rado, si imbatterà nel silenzio. Ma il silenzio in effetti è il contrario del vuoto semantico. Il silenzio è la poesia.

Patrick Gentile

 

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