Indifferenza

 

A volte ragiono sull’indifferenza degli adulti. Se da ragazzini perdevamo un amico o ne subivamo un tradimento, soffrivamo, e tanto anche. Crescendo le cose che ci accadono, e intendo soprattutto le più spiacevoli, ossia gli abbandoni, i lutti, le separazioni, ci fanno soffrire, certo, ma forse meno, senz’ombra di dubbio non come allora. Siamo ormai anestetizzati, vaccinati (così si dice), e talvolta, ahimè apatici. E quindi succede che niente improvvisamente sia più indispensabile. Un amico, un fratello, l’amante. Ad avere o meno una cosa si è fatta l’abitudine. Si resta in piedi uguale. Con o senza. Ed in fondo è questo che è atroce.

Patrick Gentile

 

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